Foto: Silvia Giulia Mendola e Paolo Garghentino, protagonisti di "Le notti bianche" al Teatro Pime di Milano (venerdì 8 novembre 2019)
Foto: Silvia Giulia Mendola e Paolo Garghentino, protagonisti di "Le notti bianche" al Teatro Pime di Milano (venerdì 8 novembre 2019)
Foto: Silvia Giulia Mendola e Paolo Garghentino © PianoinBilico – GecobEventi

Al Teatro Pime di Milano l’adattamento teatrale curato da Livia Castiglioni e Dario Merlini del celebre racconto di Fëdor Dostoevskij, realizzato da PianoinBilico e GecobEventi con interpretazione e regia di Silvia Giulia Mendola e Paolo Garghentino

Pubblicato per la prima volta nel 1848, Le notti bianche è un racconto giovanile di Fëdor Dostoevskij sul sogno d’amore e la solitudine. L’ambientazione per l’autore russo è fondamentale, quasi che l’incontro tra il sognatore e la diciassettenne Nasten’ka non potesse aver luogo se non nell’atmosfera surreale delle notti bianche di Pietroburgo, durante il solstizio estivo, quando il sole sorge alle quattro e trenta del mattino per tramontare dopo le ventidue.

L’adattamento teatrale prodotto da PianoinBilico e GiacobEventi firmato da Livia Castiglioni e Dario Merlini, andato in scena al Teatro Pime di Milano venerdì 8 novembre con regia e interpretazione di Silvia Giulia Mendola e Paolo Garghentino, sposta l’attenzione verso il cuore semantico della narrazione in una dimensione che non ha un preciso riferimento cronotopo, e vive le notti solari come l’alterazione magnetica di un presente incompiuto che può trovare risposta proprio grazie a questa particolare fenomenologia che influisce nello disvelamento dell’anima.

Il messaggio radiofonico in merito alla straordinarietà dell’evento astronomico, la suggestiva scenografia che può riportare alla fissità dell’impianto cinematografico di Querelle de Brest di Fassbinder, il fatto che i due protagonisti non siano più giovanissimi, ma che vivano le proprie delusioni d’amore piuttosto che le aspettative irrealizzate come ferite o abitudini topiche della stessa esistenza, traduce l’utilizzo involontario della donna dell’uomo appena conosciuto, al fine di ritrovare il sentimento perduto, quale segno di un destino che riporta l’entità virtuale sull’onda di quella empirica.

L’escamotage registico di far sovrapporre nel ricordo il protagonista del desiderio di lei con il nuovo pretendente non corrisposto si alterna al miraggio del sognatore e l’idealizzazione del recuperato rapporto da parte della donna. L’amore è dunque un fantasma come nel Solaris diStanisław Lem, un archetipo che, al pari della poetica di Rostand, si conforma con l’Olimpo delle aspettative, il segno di un atto unico che conduce a una verità indissolubile e sempiterna riposta nello scrigno dei sogni, depositario del succo alchemico della forza pura del sentimento.

Ben interpretata e diretta, questa versione de Le notti bianche ha il merito di aver valorizzato in una chiave atemporale questo piccolo capolavoro di Dostoevskij, dimostrando ancora una volta che la poesia non conosce i confini della storia e si pone sempre quale fuoco vivo nella visione di un infinito agognato.

Giudizio: ***½


Produzione PianoinBilico e GecobEventi

Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij
Elaborazione Drammaturgica: Livia Castiglioni e Dario Merlini
Interpretato e diretto da Paolo Garghentino e Silvia Giulia Mendola
Primo spettatore e Aiuto regia: Livia Castiglioni
Musiche e Sound Design: Gipo Gurrado

Milano, Teatro Pime, via Mosè Bianchi 94
Venerdì 8 novembre 2019 ore 21
info@teatropime.it
www.teatropime.it